Dopo tanto, torno volentieri a scrivere in libertà su questo spazio autogestito, per parlare di un evento al quale ho preso parte questa mattina: il varo del Canados 120.
Presso lo storico cantiere di Ostia, Canados – nome la cui origine è la dicitura completa Cantieri Navali di Ostia – oggi ha avuto luogo la cerimonia del varo dell’ammiraglia della gamma dei motoryacht fly dell’azienda. Un momento importante per il cantiere, perchè questa barca è una pietra miliare nella sua storia, che vive una stagione di sviluppo grazie al suo attuale proprietario Michel Karsenti e al personale che lo segue con grande entusiasmo.
Karsenti è un uomo di grande esperienza nel mondo dello yachting, da decenni impegnato con cantieri internazionali per offrire ai suoi clienti armatori barche il più possibile vicine ai loro gusti e alle loro esigenze. Da quando ha preso il timone di Canados, come lui stesso ha detto “per amore prima che per altro”, l’azienda ha avviato un programma di sviluppo che la proietta sicuramente tra i top player, dove è giusto che sia una realtà con un petigree così raffinato.
Uno dei meriti della nuova gestione è quello di aver interpretato tutti i fattori di successo di Canados, che sono principalmente legati alle grandi capacità artigianali del personale storico del cantiere e della generazione che è seguita sotto la guida dei più anziani. Oggi le maestranze continuano a realizzare tutto internamente, dai legni agli acciai, seguendo la tradizione del cantiere che dal 1946 realizza barche da lavoro, yacht di ogni tipo compresi quelli a vela per un periodo della sua storia, esprimendo al meglio quel made in Italy che il mondo intero apprezza quando è di grande qualità.
Vi sembra esagerato? Chiedetelo agli armatori che hanno ritirato il loro Canados 120 questa mattina, sono olandesi, ossia, provengono da quel paese che nello yachting spesso usiamo come riferimento parlando di qualità, eppure, per la seconda volta consecutiva, hanno scelto un Canados.
L’aria che si respira girando per il cantiere, non nascondo che ho avuto il privilegio di poterlo fare più volte, è di un ambiente dove tutti, nessuno escluso, sente quello che fa come una cosa realmente propria. La passione dei falegnami, dell’ufficio di progettazione e dello stesso Michel Karsenti traspare e si respira. La ragione che spinge Michel il timoniere a non diventare una realtà dai grandi numeri è proprio questa, non perdere questo approccio di alto artigianato che caratterizza la vita in cantiere.
Ma veniamo all’oggetto del varo odierno, il Canados 120, 36 metri di autentico lusso made in Italy. Dal progetto iniziale di questo yacht planante a tre ponti, la versione attuale differisce principalmente per le forme nuove della sovrastruttura. Queste danno infatti, particolare enfasi alle superfici vetrate, le quali lateralmente sono alte oltre 2 metri per permettere di beneficiare del contatto visivo con il mare dall’interno anche quando si sta sul divano, ma anche per avere tanta luce naturale sempre disponibile. Una scelta impegnativa, soprattutto se si considera che si tratta di cristalli curvi che seguono la forma della struttura. L’effetto dall’interno è di sicuro impatto, ma anche la linea ne guadagna, risultando più moderna. Gli stilemi Canados sono sempre presenti e non c’è dubbio che sia stato prodotto nelle storiche aree sul fiume Tevere in prossimità della foce. Scelta che condividiamo pienamente perchè contribuisce a far associare anche l’ultima nata a una storia di mare e di barche lunga e di valore.
Da romano non posso che essere felice di vedere il cantiere che fin da bambino avrei voluto almeno visitare (ma allora era assai più complicato per chi andava solo a vela sulle derive…) diventare nuovamente un player di primo piano. Inoltre, le tre linee di yacht proposte oggi lasciano intuire un futuro sempre più di primo piano per Canados.
Della barca appena varata, che ho avuto il privilegio di provare in mare la scorsa settimana, vi parlerò in un post a parte, con qualche numero in più e un po’ di dati registrati nel corso del test.
Per adesso desideravo solo condividere con chi vuole seguirmi, il piacere di un momento importante per un cantiere dal passato glorioso e il futuro, che si sta scrivendo oggi con la passione di tutti i coinvolti e degli armatori che continuano a sceglierlo.
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