Yacht made in Italy: non solo design! Amer 100 Quad

Un luogo comune quando si parla di made in Italy è di ritenerlo d’avanguardia esclusivamente o quasi per il design. Un semplice errore di valutazione o un approccio utile a sminuire la capacità dell’industria italiana?

Non entro nel merito della polemica sulle ragioni che possono essere a monte di questa riduttiva analisi del made in Italy, la storia industriale dimostra che i prodotti italiani hanno spesso rappresentato l’avanguardia tecnologica e questo mi basta.

Tra gli yacht presentati di recente e che sono in grado di rappresentare una svolta dal punto di vista tecnologico vi voglio segnalare l’Amer 100 Quad, così chiamato per la sua speciale motorizzazione composta da quattro motori Volvo Penta accoppiati ad altrettanti sistemi IPS 1050, ossia gemelli degli IPS 1200 ma fatti girare a rating 4, per soddisfare i requisiti destinati alle imbarcazioni da lavoro plananti in esercizio commerciale. Questo ci dice che sono macchine mai sottoposte a stress eccessivo, dunque destinate a garantire affidabilità e durata superiori, nonostante le già elevate doti in tal senso dei motori svedesi. Questa scelta deve essere vista come un’opportunità in più per chi vuole destinare il proprio yacht ad attività di charter.

L’Amer 100 Quad grazie alla scelta coraggiosa del cantiere ligure di sviluppare un progetto sinora mai affrontato da altri, ossia, portare quattro IPS Volvo Penta a bordo di un 30 metri planante, stabilisce sicuramente nuovi standard nell’analisi dei consumi, del comfort, dell’autonomia e delle prestazioni di un planante di tali dimensioni.

Oscar Wilde affermava: “un’idea che non sia pericolosa, è indegna di chiamarsi idea”. In questo caso benché da parte della famiglia Amerio, proprietaria del cantiere, la volontà di esplorare nuove possibilità di spingere i propri scafi verso risultati ancor più elevati in termini di prestazioni e consumi sia approdata a qualcosa di ancora inedito, il tutto è stato curato in termini progettuali con estrema cura e in concorso con Volvo Penta.

A questo punto è necessario rammentare che il cantiere ha sempre prodotto yacht capaci di esprimere un rapporto prestazioni/consumi vantaggioso e ci è sempre riuscito con barche molto curate dal punto di vista strutturale, ottenendo pesi più contenuti, ma anche dal punto di vista idrodinamico. Il nuovo Amer 100 Quad insieme all’Amer 94 “Save the sea” rappresenta un punto di arrivo di questa ricerca di Amer verso l’ottimizzazione del concetto di scafo planante di grandi dimensioni. Questo cantiere non ha mai smesso di fare ricerca sui materiali e sulle soluzioni tecnologiche destinate a contenere i pesi, assicurando sempre l’adeguato supporto strutturale e soprattutto una qualità percepita e reale di altissimo livello.

Sono uscito in mare con l’Amer 100 Quad affrontando già le manovre in porto con entusiasmo, perché grazie alla gestione elettronica dei quattro IPS e alla presenza in plancia e nella stazione di governo esterna del joystick di manovra gestire 30 metri di nave in acque ristrette è davvero alla portata di piloti anche poco esperti. I quattro motori e i loro gruppi propulsivi lavorano indipendentemente per assicurare ognuno la giusta spinta per traslare, ruotare sul proprio asse, avanzare dritto o accostare appena.
Ma l’emozione uscendo in mare con questo nuovo Amer era anche quella di poter fare un’analisi delle prestazioni e dei consumi, soprattutto dopo aver provato negli stessi giorni di fiera a Cannes altri yacht di dimensioni simili e avendo una gran quantità di dati di confronto proveniente da decine di test sinora effettuati.

Non vi propongo qui dei confronti, perché non avrebbe senso visto che non esiste nessun altro yacht con questa configurazione, di dimensioni e caratteristiche uguali etc. Quello che posso però affermare con serenità è che 27,8 nodi di velocità massima registrata dal sottoscritto con 20 persone a bordo è già un bel dato per un 30 metri, ma ciò che più colpisce è che a 20 nodi il consumo complessivo è di circa 380 l/h e l’autonomia di quasi 530 miglia, non solo, per i trasferimenti alla velocità di 10 nodi il consumo complessivo è di 70 l/h e l’autonomia sale a 1.450 miglia. Questi sono dati che testimoniano quanto abbiamo detto in precedenza, soprattutto considerando che gli interni di questa nave sono particolarmente rifiniti e ricchi di materiali di pregio come si conviene a uno yacht di tali dimensioni. Anzi, a dirla tutta a cominciare dallo speciale teak antico (tra 100 e 150 anni) “Prima Patina” presente sul ponte principale per arrivare poi ai materiali dei rivestimenti, agli arredi e agli elementi di décor, tutto a bordo di questa nave è particolarmente curato e ricco. Questo per dire che il risparmio di peso a bordo di uno yacht degno di essere definito tecnologicamente d’avanguardia, non si fa togliendo ciò che è destinato alla qualità della vita di bordo o a garantire qualità strutturale, al contrario, si ottiene proprio con l’incremento della qualità di questi componenti, a cominciare dalla progettazione della struttura.

Il grande lavoro di collaborazione che Amer Yachts e Volvo Penta hanno avviato anni addietro continua a produrre barche d’avanguardia, capaci di essere polivalenti nel loro impiego e al contempo beneficiare dei maggiori spazi lasciati alla zona notte da motori e gruppi più appoppati di come sarebbe possibile fare rispetto una linea d’asse tradizionale. Dunque, non solo vantaggi in termini di prestazioni e affidabilità, ma anche in termini di spazio interno.

Una nota per le immagini, queste infatti sono riferite al modello Amer 100, dunque stesso scafo, ma con propulsione tradizionale, non sono in possesso delle immagini del Quad ma appena possibile sarà mia cura sostituirle.

I NUMERI DELL’AMER 100 QUAD

 

 

 

 

Lunghezza fuori tutto m 29,60 – lunghezza scafo m 23,96 – larghezza massima m 7,00 – dislocamento 83,5 ton. – materiale di costruzione GRP (compositi) – capacità serbatoi carburante litri 10.000 – architettura navale Massimo Verme – designer esterni: cantiere Permare S.r.l. Amer Yachts – designer interni Stefano Tini.

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